PAOLA CAMPIDELLI

«Pigmenti blu, rossi, viola, verdi marci, usati con il trasporto frenetico di chi ha molto visto dell’espressionismo. Immagini legate a una realtà, a un quotidiano, a volte oltremodo poetiche, che trovano una loro lacerazione espositiva nella formulazione del quadro. Inutile nasconderlo, la Campidelli ‘soffre’ di uno stato dell’esistere assaltato da tutti i dubbi e le contraddizioni che questo tipo di società genera e contiene. È ‘capace’ l’architettura che costruisce sulla tela e il come la fa vorticare. Gridi e richiami s’intersecano, nati dal soggetto rappresentato e dal suo ‘rappresentatore’. L’angoscia di un’anima unita alla crisi dei valori etici e religiosi, la solitudine umana dominata dall’incombere della morte, l’incertezza del futuro assieme alla disumanizzazione di una società borghese colpiscono il fruitore»
Gian Ruggero Manzoni